Siamo nati per conoscere. E siamo curiosi. Noi esseri umani siamo curiosi del mondo: vogliamo capire cosa succede intorno a noi – i fenomeni naturali, quello che ci tocca da vicino e quello che osserviamo. È forse incomprensibile il mondo? No, non lo è. Che cosa muove i corpi nello spazio? Perché la notte succede al giorno? Come si forma un arcobaleno? Di tutto vogliamo capire il principio e la causa. Vogliamo comprenderne le leggi. Sono leggi complesse, che esplicitano l’intrinseca bellezza dell’universo, o meglio, del cosmo. Nella lingua greca “cosmo” sta per “mondo”, un mondo uscito dal caos e dotato di ordine. Il cosmo è naturalmente bello e armonioso perché regolato da leggi che lo ordinano. A queste leggi noi esseri umani siamo interessati. Siamo sensibili alla loro intima bellezza e desideriamo conoscerla.
La complessità del mondo ci affascina, in quella complessità vogliamo cogliere un senso, un significato. Pensare in modo logico consiste nel decodificare l’intrico di osservazioni e di informazioni che i sensi ci forniscono traducendole in modelli, in strutture più o meno fedeli alla realtà, come afferma il neuroscienziato Stanislas Dehaene in Imparare. Il talento del cervello. Il pensiero logico definisce categorie, classifica e dà forma a una grande “mappa del sapere”, l’insieme di conoscenze che ci è stato trasmesso e che noi stessi contribuiamo ad arricchire e a rendere sempre più articolato e approfondito. Come? In gran parte con i libri. I libri in questo senso svolgono un ruolo fondamentale: divulgano conoscenze, trasmettono il sapere, rendono chiari i fenomeni, anche quelli apparentemente misteriosi, e insieme ne esplicitano l’intrinseca bellezza. Perché il mondo è incantevole.