Si può amare la matematica? Certamente, a patto di trovare il giusto approccio, fin dalla più tenera età. Si eviterà così il timore che la matematica e le scienze “dure” sembrano incutere ai più. Saranno forse la loro astrazione, gli schemi rigorosamente logici di cui si avvalgono, quel linguaggio preciso e univoco che le caratterizza e che le fa rientrare tra le “scienze formali” a farle apparire difficili, ostiche.
In realtà ogni bambino è naturalmente guidato all’apprendimento della matematica da un meccanismo interno che permette di comprendere i numeri in modo intuitivo fin dai primi mesi di vita. Si tratta tuttavia di un sapere innato che ha forti limiti: è elementare, non consente di operare con grandi numeri né di concepire sistemi complessi. Come alimentare allora tale naturale predisposizione? Affinandola, fornendole quel linguaggio astratto, non verbale, fatto di cifre che sta alla base di moltissimi ragionamenti scientifici. Proponiamo ai bambini libri che avvicinino al pensare matematico, come Molly e i misteri matematici. Non insegniamo loro a “far di conto”, piuttosto apriamo le porte della logica con Perché diamo i numeri? della collana Teste toste; aiutiamoli a percepire la bellezza intrinseca dei processi matematici con Questa (non) è matematica. Gauss, Einstein, Ramanujan erano matematici straordinari: cosa avevano di speciale? Nient’altro che una grande passione per la matematica, la stessa che manifestano i nostri bambini quando si divertono con quei libri che gliela rendono familiare e piacevole. Perché è la passione che feconda il talento. Alimentiamola, dunque.