L'Impersonation è il furto di identità. Il cyberbullo si spaccia per te (ad esempio, creando un tuo falso profilo su Facebook o una falsa e-mail) e spedisce ai tuoi amici messaggi con il tuo nome, in modo da farti fare la figura dello stupido e rovinare la tua reputazione.
La seguente storia prende spunto dal libro Cyberbulli al tappeto, dove Teo Benedetti e Davide Morosinotto trattano il tema del cyberbullismo rivolgendosi direttamente ai ragazzi.
Flaming, Harassment, Denigration, Impersonation, Outing, Trickery, Exclusion e Cyberstalking: dietro a questi nomi altisonanti si celano situazioni quotidiane molto diffuse che potrebbero capitare a qualsiasi ragazzo di oggi.
Francesco non si è mai iscritto a nessun social. È in terza media e quasi tutti i suoi compagni sono presenti su una o più piattaforme. Per questo motivo, a volte, si sente escluso da determinati discorsi, ma non dà più di tanto peso alla cosa. Anzi, per certi aspetti, è famoso proprio perché si rifiuta di stare connesso e questa cosa fa sorridere gli amici, che lo vedono come il ragazzo “alternativo”.
Un giorno Stefano, un compagno di classe, gli si avvicina sorridendo e gli dà una pacca sulla spalla: “Hai ceduto anche te, eh? Ti sei finalmente iscritto a Facebook”. Francesco lo fissa esterrefatto: lui non ha fatto proprio nulla! Prova a negare, a dire che si sta sbagliando, ma Stefano insiste: risulta iscritto dalla sera precedente a Facebook e ha già chiesto l'amicizia a tutti i compagni.
Francesco impallidisce: deve controllare cosa sta succedendo. Così, si fa prestare lo smartphone da Stefano e guarda quello che dovrebbe essere il suo profilo. Nella foto dell'avatar c'è il suo calciatore preferito, la data di nascita è corretta. C'è solo un post nel profilo: "Alla fine ci sono anch'io! Ciao a tutti!", seguito da un elenco di commenti di benvenuto.
Francesco non ha idea di come fronteggiare la cosa, se non dichiarando che quello è un profilo falso. Ma l'affermazione viene accolta da una risata globale: lo sanno tutti che mancava solo lui sui social network, e di sicuro Francesco sta mentendo per attirare l’attenzione!
Il giorno dopo, la situazione peggiora: nell'arco di ventiquattro ore il falso profilo Facebook ha mandato messaggi offensivi a tutte le compagne di scuola, minacciato un paio di ragazzi di prima e condiviso link "imbarazzanti". Quando il ragazzo entra in classe viene accolto da sguardi torvi e qualche compagna lo riprende dicendo che si dovrebbe vergognare per quello che ha scritto. "Non sono stato io" ripete Francesco, ma nessuno gli crede.
E mentre il povero Francesco continua inutilmente a difendersi, in un angolo della classe Stefano aggiorna il suo profilo nuovo di zecca e totalmente falso.