Donna caparbia e indipendente, Barbara McClintock è stata la prima scienziata a vincere il Premio Nobel per la medicina senza dividerlo con un uomo (1983). A farle ottenere l’ambito riconoscimento sono stati gli studi sulle pannocchie del granoturco, compagne inseparabili di una vita totalmente dedicata alla genetica.
Nata nel 1902 nel Connecticut, fin da piccola si dimostra “fuori dagli schemi”, con la passione per macchine e attrezzi e con quei pantaloni che, a differenza delle altre bambine, indossa per correre liberamente. La madre fatica a capirne il carattere autonomo e un po’ribelle, e spesso entrano in conflitto. Nonostante ciò, con il padre appoggia la sua volontà di iscriversi al college: è così che Barbara accede alla facoltà di agraria della Cornell University a New York dove, tra associazioni studentesche e serate jazz, rivela il suo lato socievole. Al terzo anno scopre la genetica, scienza nuova all’epoca, e ne rimane affascinata. Alla Cornell gli esperimenti si concentrano per lo più sulle piante di mais, e Barbara, volenterosa e appassionata, viene coinvolta da un professore nello studio dei loro cromosomi. Ha così inizio il suo percorso di ricerca, diviso tra il microscopio del laboratorio e i campi, che la porta a individuare un particolare tipo di geni, i trasposoni. I colleghi sono in disaccordo e lei si trova sola, ma non demorde e continua a difendere le sue idee per 30 lunghi anni. Finché il mondo accademico non si inchina alla sua scoperta.
Un secolo di storia della genetica raccontato attraverso la vita di una delle sue protagoniste.
In chiusura:
Pannocchie da Nobel è stato inserito dall'Internationale Jugendbibliothek di Monaco nei White Ravens 2013: si tratta del bollettino annuale in lingua inglese che annovera i migliori libri per bambini e ragazzi a livello internazionale.